Ultrasuonoterapia, la soluzione ai tessuti infiammati o contratti

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Centro d’eccellenza per l’ultrasuonoterapia, Spondilos è il luogo a cui rivolgersi in caso di patologie muscoloscheletriche che presentano tessuti infiammati o contratti.

Terapia basata su onde acustiche non percepibili dall’orecchio umano, che determinano un aumento della temperatura in profondità e una stimolazione meccanica dei tessuti permettendo d’ottenere effetti analgesici, antinfiammatori e spasmolitici, l’ultrasuonoterapia sfrutta – per l’appunto – tutto il potere degli ultrasuoni. 

Oltre ad avere capacità diagnostiche in campo medico e un efficace effetto estetico, gli ultrasuoni vengono impiegati con successo anche in ambito terapeutico-riabilitativo.

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Ultrasuonoterapia, come funziona

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due parole su

Onde sonore e micromassaggio

L’ultrasuonoterapia si avvale degli effetti delle onde sonore sul corpo umano. Le vibrazioni sonore a frequenze molte elevate, impercettibili all’orecchio umano, con la loro potenza riescono infatti a penetrare nei tessuti in profondità.

Due sono le tipologie applicative che il Centro offre ai suoi pazienti, nell’ambito dell’ultrasuonoterapia:

  • Trattamento a contatto diretto
  • Trattamento a contatto indiretto in acqua

I Centri Spondilos si avvalgono da anni delle proprietà dell’ultrasuonoterapia, orientando il paziente sul numero di sedute ideale e sulla corretta entità della frequenza delle onde sonore, che varia a seconda della patologia e dell’area di tessuto da trattare. Importante è concentrarsi sull’irradiazione ultrasonora, che produce un micromassaggio con tre principali azioni: chimica, termica e di riattivazione circolatoria.

per approfondire

Ultrasuonoterapia: contatto diretto o indiretto?

Il trattamento a contatto diretto è il metodo più diffuso. Individuata la zona da trattare, si stende un gel conduttivo che permette una migliore trasmissione delle onde sonore; a contatto con la cute, l’apparecchio preposto vieno utilizzato con movimenti rotatori. 

Se l’area oggetto della terapia è localizzata, è possibile erogare gli ultrasuoni a intermittenza con pause di un secondo.

In alternativa, è possibile optare per il trattamento a contatto indiretto in acqua: in questo caso, mani e piedi vengono immersi in acqua all’interno di un recipiente di medie dimensioni. La testina dell’apparecchio viene tenuta a distanza dalla cute, a circa 1 cm, con una frequenza di erogazione generalmente di 3 watt/cm: una soluzione, questa, particolarmente consigliata per gomiti, ginocchia, malleoli e mani.

Le sedute di ultrasuonoterapia hanno una durata variabile e producono diversi effetti:

  • Antalgico (lenisce il dolore)
  • Antiedemigeno (riduce il gonfiore muovendo il liquido stagnato all’interno dei tessuti)
  • Rilassante per i muscoli
  • Stimolazione cellulare 
  • Fibrinolitico, contro le aderenze tissutali

Tale tecnica, è particolarmente consigliata per chi soffre di:

  • Tendinite, tendinopatia, tendinosi
  • Epicondilite ed epitrocleite
  • Artrosi
  • Edemi, contusioni, distorsioni
  • Borsiti

I maggiori benefici si riscontrano in caso di artrosi ed epicondiliti, ma anche per contusioni e distorsioni aggravate da edemi.

Ultrasuonoterapia

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